lunes, 25 de febrero de 2008

a me hanno insegnato che nel piatto non si lascia mai niente...

lunes, 11 de febrero de 2008

ci sono persone

ci sono persone che ancora mi stupiscono.
io, golosa della vita e dei momenti che scorrono, delle persone che incontro, dei modi di fare, dei vizi, delle manie, delle piccole cose che rendono speciale ogni persona. ma riesco ancora a stupirmi, alle volte.

quelle persone mi hanno stupito. apparentemente normali, ma dentro sono come... diverse. viziate. abituate a essere servite. piatto pronto e guai se non è pronto al momento giusto.
c'è una parola meravigliosa, in inglese: spoiled. che vuol dire appunto, soprattutto di bambini, "viziato". oppure può significare "sprecato, rovinato". che è poi anche la stessa cosa, in un bambino...

ho imparato a diffidare di certe persone, soprattutto se mi fanno certi discorsi, o se prendono certe posizioni troppo definite e non lasciano spazio al confronto (ci sono sempre le eccezioni, per fortuna).
per esempio quelli che non mangiano carne, mai e poi mai e poi mai. che piuttosto che mangiarla, anche invitati a cena a casa di qualcuno, creano l'imbarazzo e lo dicono, apertamente "ehm, io veramente non mangio carne" anche se (anzi, proprio quando) il menu della serata è tutto a base di carne e il/la padrone/a di casa non può fare altro che sentirsi profondamente dispiaciuto e chiedere silenziosamente di essere inghiottito dal pavimento.
per esempio quelli che lasciano i resti di cibo nel piatto.
o quelli che si presentano ma non ti danno la mano, neanche quando gliela tendi.
quelli che creano imbarazzo, un imbarazzo palpabile, ma fanno finta di niente.
quelli che credono e predicano e pensano di essere nel giusto, ma non ti ascoltano nemmeno per sentire quello che hai da dire, solo perchè sanno già che non la pensi come loro.

se tutto ti è sempre stato dato senza nessuna fatica, non impari a dargli valore. pensi che tutto ti sia dovuto, ed è un'abitudine difficile da togliere.
se pensi che il tuo io, la tua volontà, sia più importante di tutto, è difficile che tu riesca a confrontarti con qualcosa di altro, e di conseguenza a vivere bene con te stesso e con gli altri, se le tue relazioni vanno a rotoli...
se vivi solo nel tuo orticello, nel tuo mondo, nella tua campana di vetro, se mangi sempre il tuo cibo e vivi sempre un'esistenza ovattata, fatta di aria condizionata, di comodità tutte uguali, tutte ripetute, di ettogrammi di comfort e prevedibilità, potrai anche girare il mondo, visitare tutti i continenti, conoscere un sacco di persone (uguali a te), ma non avrai vissuto, non avrai respirato, non avrai capito niente di quello che ti è passato intorno.

nessuno è perfetto, per fortuna.

questa è l'ultima volta

questa è l'ultima volta che faccio qualcosa per lei. lo dico, lo scrivo qua, spero di ricordarmelo nei momenti opportuni, quando mi chiederà l'ennesima cosa e io avrò la tentazione di dirle di sì.
è spacciata, è morta, non c'è alcun rimedio.

miércoles, 6 de febrero de 2008

in piscina, col sole...

acqua dentro
respiro, respiro
comprimo, schiaccio, premo
scivola giù
tiro un sospiro
ascolto
guardo
resto sospesa, immobile
abbagliata
trattengo il respiro
mi immergo
scivolo giù
risalgo
dò una spinta
resto in apnea
riemergo
resto da sola
risorgo
cambio respirazione
smetto di essere pesce
torno a camminare

viernes, 1 de febrero de 2008