domingo, 31 de agosto de 2008

il vecchio, l'amore


Stasera mi è successa una cosa stranissima…

Ero a una sagra di paese (che bel posto!!!) con un po' di amici. Gli altri erano già in fila, un po’ sparsi, io ero andata a prendere l’acqua da sola e poi li ho raggiunti. Ho visto uno di loro, che era fermo a parlare con un altro incontrato per caso.

Li ho raggiunti, e mentre li raggiungevo mi si è avvicinato un vecchio, con barba, baffi e capelli bianchi, quasi un tutt’uno che lasciava scoperti solo gli zigomi di una pelle abbronzata e solcata da rughe, e gli occhi, due fessure quasi invisibili, ma con le pupille molto sveglie, che mi guardavano, che avevano uno sguardo intenso, ma di un’intensità rara.

Questo vecchio mi parla come se stesse già parlando con me anche prima, ma al tempo stesso come se stesse continuando un discorso cominciato in precedenza, tipo qualche anno fa, e stessimo semplicemente riprendendo dal punto in cui ci eravamo interrotti.

Mi guarda intensamente e farfuglia varie cose, che io fatico a capire perché non riesco nemmeno a leggere il labiale a causa della barba e dei baffi, ma capisco questo: “L’AMORE, CI VUOLE L’AMORE, ALLA BASE DI TUTTO!! IL MONDO, SE NON C’E’ AMORE, COME SI FA? COME SI FA SENZA L’AMORE?” e io rispondo “eh… è un disastro!” e lui prosegue come se mi avesse sentito ma anche come se non gli importasse piú di tanto la mia risposta, e prosegue: “PERCHE’ C’E’ IN GIRO DELLA GENTE CHE AMMAZZA LA MOGLIE, I BAMBINI?? PERCHE’ GLI VA VIA IL CERVELLO, PERCHE’ IL CERVELLO NON RAGIONA PIU’!! BISOGNA USARE LA TESTA! SE UNO USA LA TESTA QUESTE COSE NON SUCCEDONO! L’AMORE CI VUOLE, L’AMORE!!” e io comincio a non capire più bene il resto delle cose che farfuglia, allora guardo verso gli altri due, uno dei due dice all'altro “salvala…!” e lui, per tutta risposta, fa per andarsene, e allontanandosi mi chiama, per farmi allontanare dal vecchio.

Allora io sorrido al vecchio e gli dico “guarda, scusami, ma devo andare…” e lui continua a parlare delle sue cose però dice “CIAO!” così rapidamente e d’improvviso, come se fosse una parola qualunque del suo discorso, che avesse benissimo senso lì dove sta, e poi se ne va. Sparisce.
Non l’ho neanche visto andarsene, come se fosse svanito nel nulla.

Poi non ci ho pensato per tutta sera, per alcune ore me l’ero quasi dimenticato, poi tornando a casa mi torna in mente d’improvviso il suo viso, le pieghe della pelle, i suoi occhi a fessura pieni di qualcosa di intenso, il suo sorriso mentre parlava.

Forse era ubriaco, forse era un po’ matto, forse era semplicemente un vecchio, oppure era un segno "divino", una manifestazione di qualcosa di più grande che non riesco a capire, come se mi avessero mandato qualcuno, a me e solo a me, a recapitarmi un messaggio...


dos mujeres en praga (juan josé millás)

- porque escuché la palabra en el autobús y se me quedó dentro de la cabeza, dando vueltas como una mosca dentro de una botella. hay palabras que entran y luego no encuentran la salida.

- a veces pienso una cosa y empiezan a sucederse manifestaciones de esa cosa. me ocurre a menudo, pero no puedo demostrarlo.

- pensé que en la vida de las personas era más importante lo que no sucedía que lo que sucedía.

- todo el mundo tiene una herida por la que supura un "lo que no", que ningún "lo que sí", por extraordinario que sea, logra suturar.

- como se descubre una ciudad extranjera en la que sin embargo tienes la impresión de haber estado alguna vez.

- quizá el problema de la torre de Babel no fue que aparecieran diferentes lenguas, sino que la que tenían se hizo más complicada, ofreciendo a sus usuarios la posibilidad de dudar, de contradecirse, de atribuir al otro el propio miedo.

- estamos condenados, en efecto, a tropezar con aquello de lo que huimos.

- se contempla a sí mismo y a los otros y se dice "yo no soy de aquí" sin que por eso sepa a dónde pertenece.

martes, 19 de agosto de 2008

il segreto della felicità

il segreto della felicità:
dormire tutte le ore necessarie, all'ora che si vuole...

jueves, 14 de agosto de 2008

el mundo está oscuro...

el mundo está oscuro
ilumina tu parte

(gracias a el niño de las pinturas y enmisojos)

ragazzi

oops, ieri mi sono dimenticata un "piccolo" particolare.

me ne sono ricordata stamattina, quando sono partiti alcuni ragazzi per proseguire il loro percorso in comunità. uno di loro è venuto in ufficio, quasi avesse paura di non fare in tempo a salutarci, e ci ha detto, fra le altre cose, "ma posso darvi un bacio?" e ci ha abbracciati e dato un bacio sulla guancia, a ciascuno. la ragazza (che ha la mia età, per inciso) mi ha abbracciata, mi ha chiamata per nome e mi ha detto "grazie di tutto". il ragazzo che è lì da più tempo, quello a cui ho trovato una siringa sporca di sangue tra gli oggetti personali, mi ha abbracciata e ringraziata e aveva le lacrime agli occhi.

alla fine ci si affeziona. dopo qualche mese, dopo aver condiviso discorsi, pranzi, giochi, risate ma anche giornate nere - che forse sono la maggioranza, confronti, risoluzioni, inca**ature, giri inutili in posti sempre più assurdi, ci si affeziona.
a LORO, non tanto al lavoro, all'ufficio, alle cose noiose della burocrazia, al fatto di svegliarsi presto e alla routine, ma A LORO, che alla fine sono il reale motivo di tutto questo, di tutta questa fatica di quest'anno...

anche se... ho voglia di continuare?

miércoles, 13 de agosto de 2008

hoy lo tengo clarísimo

hoy lo tengo clarísimo: no me voy a quedar ahí!!
non resterò lì.
almeno questo è il mio pensiero al momento.
sono molte cose insieme, le persone, l'organizzazione, gli orari, forse lavorare come dipendente e dover mandar giù così tante cose (forse è così in tutti i posti di lavoro, ma in certi posti di lavoro è più facile mandare giù le cose rispetto ad altri...)
o forse semplicemente non è il momento.
ovviamente per prendere la decisione definitiva devo aspettare la loro proposta (in termini tecnico-organizzativo-economici...) e incastrare il tutto con il mio già stabilito impegno di 1 mese altrove. se il tutto si incastra e non prevede troppo mal di stomaco per la sottoscritta, forse si può fare.
anche perchè: devo pagare un affitto? no. devo pagare le bollette? no. devo pagare le rate della macchina? no.
ci ho pensato, di andare a vivere da sola. ma pagare 400 euro di affitto per un monolocale (una stanza con dentro tutto e 1 mq di bagno) nella stessa città dove ho già una "stanza" di proprietà... rasenta veramente il delirio.
l'unica vera "urgenza" è quella di un minimo di indipendenza, di un po' di autonomia... ma forse a volte basta prendere le cose con un po' di calma, cercare un po', informarsi, seminare qsa di nostro, e anche aspettare le occasioni che, immancabilmente, si presentano, prima o poi.

il motto di oggi: carpe diem!!

lunes, 4 de agosto de 2008

usare il bisturi per limare i tratti etnici???

http://www.elpais.com/articulo/sociedad/Centenares/inmigrantes/recurren/bisturi/limar/rasgos/etnicos/elpepusoc/20080804elpepisoc_6/Tes