viernes, 16 de marzo de 2007

... london


che dire di Londra... sono qui da 2 settimane ma non riesco ancora bene a capire cosa provo...
sono talmente tante le cose che sto vedendo e a una tale velocita' che forse non mi sto rendendo conto.

mi sveglio nella mia bella casetta a 2 piani tutta moquettata (della serie che se prende fuoco qualcosa va a fuoco tutto in meno di 5 minuti :)), scaldo 2 fette di pane M&S nel tostapane, il profumo si spande per tutta la cucina e poi gusto la mia breakfast fra le 7.30 e le 8 del mattino (orari solitamente per me impensabili, ma qui, col fatto che le uniche tende che dovrebbero fare buio in camera sono BIANCHE, alle 7 al max sono sveglia, COMUNQUE).

fra le 8 e le 9 (a seconda dell'orario, del "good service" o "severe delays" della tube, o se becco la "peak-hour") sono dentro nei corridoi della tube, fra scale mobili e corridoi pieni di gente, cercando un posto a sedere per i tratti piu' lunghi e cercando di non sudare troppo quando resto schiacciata per 20 minuti buoni fra una folla di persone che sta andando al lavoro...)

dalle 9 alle 16.30 circa (con una pausa pranzo di 1 ora e mezza) sono a scuola: 3 ore di advanced class al mattino, 3 ore di upper-intermediate al pomeriggio.
mi passa abbastanza bene, classi internazionali (finora canadesi, arabi, coreani, svedesi, spagnoli, colombiani, peruviani, tedeschi, turchi, e qualche italiano - purtroppo - ...) quindi di solito e' molto interessante il tipo di conversazione che si viene a creare... una specie di immersione nella lingua inglese mista alle informazioni provenienti dai paesi piu' lontani... bello insomma, un tipo di atmosfera che adoro!

il pomeriggio, quando esco da scuola, cerco di andare in giro il piu' possibile: sono a LONDRA cavolo!! :))
finora ho evitato i musei, che comunque anche M. voleva andare a vedere, quindi vedro' la prossima settimana...
qualche passeggiata a Tower Bridge, Covent Garden, Leicester Square, Soho, Notting Hill, St.James's Park, Green Park e Hyde Park (mi manca l'Hyde Park Corner!!), shopping nelle miliardi di librerie lungo Charing Cross Road, passeggiate di esplorazione + foto nei quartieri della scuola (attorno Westminster Bridge e attorno King's Cross, dove vivo), l'esposizione sull'olocausto all'Imperial War Museum, il Science Museum...
domani mi aspetta il London Aquarium...
ho scovato anche un cinema (Prince Charles Cinema) abbastanza "cheap", ovvero 4,5 pounds (l'equivalente del prezzo normale in Italia, ma qui normalmente il cinema costa 9 pounds, quindi praticamente 13-14 euro!! per cui e' a meta' prezzo per il prezzo locale... e "normale" per noi) sono gia' andata un paio di volte con S. (una ragazza svedese del mio corso) e domani penso torneremo.

la sera... finora sono stata in casa a guardare dei film in lingua, o a chiacchierare coi miei coinquilini (una turca, un turco, un colombiano, un americano e un francese)... la sera e' abbastanza pericoloso qui, o almeno cosi' sembra; ma piu' di tutto mi manca qualcuno con cui uscire, perche' i miei coinquilini lavorano e non li ho mai visti uscire, e quelli del mio corso... non so, forse saro' io troppo selettiva, ma a parte S., non ci sono tante persone che mi "ispirino"... o comunque sono quel tipo di persona con cui scambi 4 chiacchiere a lezione, ma con cui non usciresti... non so come spiegarmi...

anyway... questo piu' o meno e' quanto, per ora :)
to be continued...

domingo, 11 de marzo de 2007

talkin'

non so perche' ma ho notato una cosa (che mi era successa anche in spagna) ovvero che quando parlo in un'altra lingua con qualcuno, soprattutto se e' la lingua che sto studiando in quel momento quindi ho voglia/bisogno di esercitarla, mi ritrovo a dire delle cose che non direi mai a nessun italiano, se non dopo mesi di conoscenza...
non sto dicendo che qui abbia raccontato i fatti miei a mezzo mondo... pero' si', mi sono ritrovata a parlare con facilita' di me stessa, del mio mondo, del mio punto di vista, con una persona che conosco da una settimana (S., una ragazza svedese che fa il corso di inglese con me), con il ragazzo francese che vive nell'appartamento con me... non so, piccole cose, ma ho notato questa differenza...

squirrels :)

so che probabilmente e' una cosa che risulta estremamente ingenua per chi e' gia' stato a londra... ma oggi sono stata a Green Park e St. James Park... e ho visto (e fotografato) da vicino... degli

SCOIATTOLI!!!!! :)))

non avevo mai visto degli scoiattoli cosi' da vicino... hanno un modo buffissimo di saltellare! prendevano le noccioline dalle mani dei turisti, ti venivano vicino per farsi fotografare... davvero degli animali interessantissimi!
sono rimasta affascinata...
niente, tutto qui, so che e' una cosa scontata ma... a me e' piaciuto troppo! :)

sábado, 10 de marzo de 2007

quando viaggi...

quando viaggi incontri un sacco di persone che hanno fatto sempre qualcosa piu' di te... magari tu pensi di aver fatto grandi cose, invece non e' cosi', ci sara' sempre qualcuno al mondo che ha viaggiato piu' di te, che sa piu' cose di te, che ha piu' cose da raccontare...
forse e' per questo che alcune persone non viaggiano molto, forse trovano il viaggio troppo destabilizzante per loro...

sábado, 3 de marzo de 2007

"gridami" (e altro...)

macchie di vita rosso sangue
linee di vento, gocce di mare
scrivimi quello che vuoi
lasciami un segno del tuo passaggio

incidilo nella mia pelle
riesci a sciogliere i miei pensieri
o sai solo scattare fotografie
che cancellano il drago che divora il cuore

lasciami… gridami…
non farmi soffrire…
spegnimi… ascoltami…
non ho niente da offrire…

in questo buio nella notte
attraverso i miei sensi
sono seni di donne annoiate
che abusano di te
sono crepe di case trovate
per crescerci dentro

divora mordi distruggi
bevi il mio calice
pieno di orgoglio
non lasciarmi sola
in questo vortice


sento che esplode
la mia mente
sto cercando di comprendere
evita quello che non vuoi
colpisci, punisci le mie mani

sale dagli occhi il mio pensiero
allunga le braccia verso la voce
guida le note come aquiloni
come un sapiente equilibrista

ritrova il coraggio di stare
sospeso nell’aria a galleggiare
come una bolla d’aria
che aspetta, fluttua, vola e infine esplode

copriti gli occhi
per non vedere
copriti il viso
per non sentire
questo dolore che mi colpisce
labbra socchiuse per sussurrare
[sono un diamante
pronto a scalfire]

gridami tutta la rabbia
che hai rinchiuso dentro i tuoi occhi
sono solo un castello di sabbia
che aspetta un’onda per fuggire via…


sabiduría popular :)

él que vino a este mundo
y no ha bebido vino,
entonces a que coño vino

di Bologna mi ricordo...

… quando vivevo con L. in stanza doppia e nascondevo le caramelle nei posti più impensati nella sua parte di stanza: sotto il cuscino, fra le coperte, dietro lo stereo, sulla tastiera del computer, fra i pupazzi… non ricordo chi aveva iniziato, se lei o io, ma è una cosa che abbiamo continuato a fare per tutto l’anno. Ricordo ancora quando ne avevamo parlato, di questa buffa abitudine, e lei ridendo mi aveva detto “mi piace questa cosa, peccato che diventeremo delle botti diabetiche…” ma era felice.
Poi le strade ci hanno diviso, lei è andata in Erasmus, io ho cercato un’altra casa, poi sono andata in Erasmus io, l’anno dopo lei si stava laureando e non viveva più a Bologna, insomma: ci siamo divise. Però continuiamo a sentirci, anche se di rado. Quelle caramelle nascoste qualcosa avranno voluto dire…

… quando Ma. e Mi. una sera si misero a mangiare tutti gli yogurt che avevano in frigo, quelli scaduti e quelli in via di scadere… cenarono così, a yogurt scaduti! Me ne offrirono anche un po’, forse anch’io mangiai dei miei… Mi sentivo quasi sempre, con loro, come se fossi una spettatrice: loro a interagire, io a guardare. Non è sempre stato così, qualche volta parlavo anch’io, ricordo qualche discorso un po’ più profondo con Ma. (sul fatto di trovare un miliardario e sposarlo – lo diceva per scherzo ma un po’ anche seriamente… ma anche del fatto che oggi le persone vogliono meno responsabilità…) mentre con Mi. era più difficile, perché parlava quasi sempre lei e io non sentivo mai lo spazio per inserirmi nei suoi discorsi e dirle ciò che pensavo, il più delle volte in disaccordo con lei, però (o forse proprio per questo) non riuscivo mai a dirlo…

… l’amico “pusher” di M. che entra in camera mia alle 6 di mattina chiamandomi “fenomena”, si siede sul mio letto e mi prende la mano, io sconvolta dall’orario e domandandomi che cosa sta succedendo, i capelli arruffati e il pigiama… lui dicendomi, anzi più precisamente farfugliandomi, che è stato bello conoscermi… poi mi bacia la mano, chiude la porta e se ne va…

… il forte odore di candeggina che riempie le strade quando i proprietari dei negozi e/o delle case si mettono a pulire il loro pezzettino di sotto-portico; mi ha sempre colpito questo fatto che i portici sono di proprietà delle case, anche se a tutti gli effetti sono suolo pubblico, perché chiunque ci può camminare sopra… ma ognuno di loro possiede il suo quadratino di “marcipiede” sotto il portico e lo deve pulire, mantenere, i più pignoli fanno addirittura lucidare il marmo. Di solito, dicevo, chi si occupa di pulire il pavimento del proprio portico usa un mix di acqua e candeggina, per disinfettare e lavare via l’odore dei punkabbestia, dei loro cani e di tutti i vari liquidi e solidi corporali, canini… e non solo.
Il risultato è che quasi sempre, soprattutto la mattina, in certe zone spicca quell’odore, di disinfezione, di pulizia, che però non sa di buono, è comunque maleodorante, penetra nelle narici e fa venire la nausea…

… una serata con L., quando era via in Erasmus ed è tornata una settimana in aprile, nella casa nuova di M., a bere birra a collo tutti dalla stessa bottiglia, a giocare con i kiwido, a fare quiz idioti e ridere, per poi fare anche qualche discorso serio, qua e là. Era stata una di quelle serate che avevo sognato per tanto tempo, di stare con un gruppo di amici universitari e trovarmi bene… non sono praticamente mai arrivate… quella sera è stata al secondo anno, una delle poche di quell’anno e di Bologna in generale…

… a proposito di serate, ricordo bene quelle del quarto anno (mentre finivo gli esami del terzo e arrivavo alla laurea insomma), quasi tutte e quasi sempre con C., qualche volta anche con L., al Corto Maltese, al Ristoro delle Fate, al messicano, al Wolf, al cinema…

… ricordo le porte rosse della mia casa del 2° anno, quella specie di soffitta trasformata in casa dove c’era sempre freddo, nonostante le pareti rivestite di legno; però la mia stanza era quella che sentivo più mia. E’ stato l’anno che mi sono portata la televisione perché ciascuna stava nella sua stanza la sera. L’anno più faticoso.

… i banchetti della Montagnola dove si trova di tutto, a tutti i prezzi, scarpe vestiti fiori orecchini pantaloni calze intimo cianfrusaglie varie magliette piercing maglioni portafogli lampadine bracciali caramelle pupazzi biancheria piatti pentole incensi essenze profumate sciarpe anelli borse… tra le altre cose anche tutta quella serie di capi di abbigliamento che fanno di una persona qualunque un Vero Studente Di Bologna: scarpe un po’ larghe e di solito slacciate, calzini colorati, pantaloni o gonne lunghe a quadri/toppe/righe, maglioni di lana meglio se usati di mille colori (d’inverno) e magliette batik (d’estate), sciarpe di cotone di vari colori attorcigliate al collo, fasce per capelli, borsa a tracolla stile peruviano, di solito con la foglia di maria come decoro (idem dicasi per il portafoglio); meglio ancora se hai qualche piercing visibile da qualche parte sul tuo corpo, un po’ di bracciali tintinnanti, rigorosamente in plastica o legno, anelli vistosi o comunque numerosi, qualche rasta o treccina colorata fra i capelli. Ecco fatto, sei pronto per cominciare l’università…

… quelli che ti vendono la bicicletta in via Zamboni dopo averla rubata da qualche parte e averla ridipinta (ma non necessariamente). “Bbici?” (sì perché di solito questa parola viene pronunciata con 2 b e la c un po’ scivolata) “Bbici? Bbici? Fumo?”. In rapida sequenza.

… le serate in p.za S.Stefano tra gente che suona la chitarra, la fisarmonica o i bonghi, quelli che hanno bevuto un po’ troppo e ti vengono a chiedere una sigaretta e poi ti parlano dei loro problemi per mezz’ora, quelli che giocolano, quelli che semplicemente chiacchierano e condividono una bottiglia di birra, quelli da soli che fumano e scrivono sms aspettando qualcuno che è in ritardo al loro appuntamento, quelli che arrivano in bici e cercano un palo dove parcheggiarla e chiuderla con due lucchetti, quelli che passeggiano col cane e poi si siedono e lo lasciano libero, quelli che cantano, quelli che ridono…




viernes, 2 de marzo de 2007

partenza!

nonostante oggi non sia l'ultimo giorno a casa, è quasi come se lo fosse; domani sera abbiamo il concerto e quindi anche il pomeriggio sarà impegnato (fra sistemazione del palco, sound-check e una breve ripassata dei pezzi) poi suppongo che si farà tardi in compagnia; domenica mattina mi sveglio alle 6 per andare all'aereoporto... quindi praticamente dev'essere tutto pronto entro oggi!
non sono preoccupata comunque: 1 mese è davvero pochissimo tempo...